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Nuove scoperte per l'allergia alle arachidi

Medicina Interna Redazione DottNet | 10/04/2019 10:28

Rilevato un inibitore, studio prova l'efficacia al 90%

Ci può essere un nuovo orizzonte per gli allergici alle arachidi. I ricercatori dell'Università di Notre Dame, infatti, sono riusciti a impedire il legame degli allergeni con un anticorpo, l'immunoglobulina E (IgE), che solitamente scatena una reazione che porta alle risposte del corpo alle allergie (da un semplice sfogo allo shock anafilattico). In un processo chiamato degranulazione, le IgE e le proteine degli allergeni si legano sulla superficie delle cellule immunitarie (i mastociti), rilasciando l'istamina, che rappresenta il primo e più importante passaggio nella reazione allergica del paziente.

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Oggi non esistono farmaci che siano in grado di prevenirlo.  Un inibitore che colpisce solo le IgE può portare a una soppressione immunitaria diffusa, che gli studi hanno dimostrato possono causare un aumento dell'infezione parassitaria e persino del cancro. Gli studiosi però questa volta sono arrivati a sintetizzare degli inibitori specializzati che impediscono alle IgE di legarsi alle proteine delle arachidi. In uno studio condotto su 16 pazienti con l'allergia a uno stadio grave, questi inibitori hanno avuto successo nel 90% dei casi. 

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Legato a problemi di salute mentale; disponibile anche in Italia

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